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10 cose che non sapevi su Giacarta

I round 10 e 11 dell'ABB FIA Formula E World Championship 2022/23 vedono la serie scendere per le strade di Giacarta per la seconda volta. Diamo un'occhiata all'incredibile capitale dell'Indonesia per scoprire tutto ciò che devi sapere prima del giorno della gara.

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Metropoli moderna

Giacarta è quasi inconcepibilmente grande. La più grande città del sud-est asiatico, si trova sulla costa nord-occidentale di Giava, l'isola più popolata del mondo. La città, o Special Capital Region, copre 664,01 km2 (256,38 miglia quadrate) e ospita più di 11 milioni di persone, mentre l'area urbana della città si estende su 3.540 km2 (1.367 miglia quadrate) e ha l'incredibile cifra di 34,5 milioni di abitanti, rendendola la seconda area urbana più grande del mondo dopo Tokyo.

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Città antica

Potrebbe essere una delle città più straordinarie del mondo moderno, ma Giacarta è anche una delle più antiche città abitate ininterrottamente del sud-est asiatico. Fondata nel IV secolo come Sunda Kelapa, un importante porto commerciale per il Regno della Sonda, questi inizi si trovano ancora nel nord dell'odierna Giacarta.

Fenomeno globale

È difficile sopravvalutare l'importanza globale di Giacarta. In qualità di Alpha World City, Giacarta è riconosciuta come un centro di collegamento per la finanza e il diritto mondiali ed è la sede dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, insieme alla sede della Banca d'Indonesia e della Borsa indonesiana.

Passato e presente

Giacarta è una città ricca di echi culturali e architettonici, che riflettono influenze malesi, giavanesi, olandesi, arabe e cinesi. Sebbene nel centro storico di Giacarta si possa ancora ammirare molto del passato coloniale della città, il boom architettonico post-indipendenza ha visto la demolizione di molti edifici coloniali, per far posto a una visione moderna guidata da Sukarno, architetto esperto e primo presidente dell'Indonesia.

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Monumento nazionale di Giacarta

Punti di riferimento

È una delle mete turistiche in più rapida crescita al mondo, grazie al suo crogiolo di fondali, con monumenti famosi come la Moschea Istiqlal (la più grande del sud-est asiatico), la Cattedrale di Giacarta e il Museo di Storia di Giacarta, ospitato nell'ex municipio di Batavia, la capitale di quelle che erano le Indie orientali olandesi.

Il simbolo più famoso della città è senza dubbio il National Monument, un obelisco alto 132 metri al centro di Merdeka Square. Il monumento, sormontato da una fiamma ricoperta da una lamina d'oro, simboleggia la lotta dell'Indonesia per la conquista finale dell'indipendenza.

Sfide

Giacarta deve affrontare enormi sfide dovute ai cambiamenti climatici e alle inondazioni. La città affonda fino a 17 cm ogni anno, il che, insieme all'innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, rende Giacarta un'emergenza climatica. Non c'è momento più importante per la Formula E e altre iniziative incentrate sull'ambiente per unirsi alla lotta della città per un futuro più verde.

La spinta alla sostenibilità di Giacarta

Come in ogni megalopoli in rapido sviluppo, l'inquinamento atmosferico e l'uso di combustibili fossili sono problemi importanti per Giacarta, ma i tempi stanno cambiando.

A settembre 2019, il governo ha fissato l'obiettivo di 10.051 autobus elettrici entro il 2030, con oltre il 50% di elettrificazione della flotta entro il 2025 e l'elettrificazione completa entro il 2030. Attualmente esiste anche una regola «tre a uno», in base alla quale le auto con meno di tre passeggeri sono vietate nelle ore di punta. Milioni di veicoli elettrici a due ruote sono previsti per la città entro il 2025, con più di una dozzina di produttori che finora hanno installato impianti per veicoli elettrici in Indonesia. È in atto una serie di politiche fiscali verdi, tra cui tasse potenziali e un programma di auto verdi a basso costo già consolidato.

Nel 2016, i funzionari di Giacarta si sono impegnati a ridurre il consumo di acqua ed energia della città del 30% e a incorporare il 30% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. I nuovi progetti di energia a carbone sono vietati dal 2023 e le iniziative sull'energia solare si stanno dimostrando promettenti, con pannelli solari installati in quasi 100 scuole.

Patrimonio asiatico

Mentre la pista di Giacarta è un mondo nuovo per i piloti, l'Asia è tra i continenti più visitati del campionato. La Formula E ha corso nel continente 16 volte dal 2014 e la prima gara di Formula E si è svolta a Pechino, mentre la 50a si è svolta a Hong Kong.

Prima di questa stagione, il campionato aveva visto gare in cinque località asiatiche: insieme a Hong Kong e Pechino, la serie ha entusiasmato il pubblico a Purtajaya in Malesia, Diriyah in Arabia Saudita e Sanya sul Mar Cinese Meridionale.

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Due piloti con ricordi particolarmente belli delle corse in Asia sono Lucas di Grassi e Sam Bird: di Grassi è salito sul podio otto volte nel continente, mentre Bird ha vinto un quarto di tutte le gare di Formula E nelle cinque sedi. Entrambi sperano di aggiungere Jakarta alla loro collezione di trofei.

Informazioni sulla traccia

Il circuito Jakarta International E-Prix di 2,37 km si trova nella zona di Ancol della città, sulla costa della baia di Giacarta e del Mar di Giava. Insolitamente per la Formula E, il JIEC è una pista costruita appositamente per creare un'eredità duratura nella città e riaccendere l'area dopo la pandemia. Il circuito sarà disponibile sia per il resort di Ancol Beach che per altri eventi motoristici nazionali e internazionali. È anche destinato a diventare un punto focale per la propulsione dei veicoli elettrici del Paese, con l'obiettivo di passare a tutti i veicoli elettrici entro il 2050, stabilito in una politica ben definita.

La pista in senso orario è ispirata al Kuda Lumping (o Flat Horse in inglese), una danza tradizionale giavanese che ritrae truppe in sella a cavalli realizzati in bambù intrecciato e decorati con colori e tessuti. La danza irregolare lascia il posto a una danzatrice in uno stato fluente, simile alla trance, che mostra una forza fisica e una resistenza straordinarie.

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Lo abbiamo visto più che riflesso nelle gare dell'anno scorso, con un circuito veloce e scorrevole evidenziato da una sequenza senza interruzioni dalla curva 4 alla curva 13. La curva curva 11 e la modalità Attack Mode della curva 16 offrono ai conducenti più spazio per spingere se stessi e le proprie auto fino al limite assoluto.